Domenica, 09 Dicembre 2012 14:42

Riflessione sui fatti dell’asilo di Scampia

Scritto da  Gerardo

Da Domenico Pizzuti riceviamo questa riflessione, sulle reazioni al sangue versato nel cortile dell'Asilo Eugenio Montale di Scampia, con una proposta di assemblea sullo stile degli indignados.
Buona lettura!





SANGUE NELL’ASILO DI SCAMPIA

La foto con il rosso sangue del cinquantenne Luigi Lucenti, abbattuto ad opera di due spietati killer nel cortile della scuola materna “Eugenio Montale” di Scampia, è l’immagine più choccante – se non oscena – di questo efferato delitto che varca anche i cancelli delle scuole d’infanzia per portare a compimento la mortale missione in seguito ad un’arma inceppatasi. Di fronte al coro di indignate e preoccupate reazioni verbali, s’impone qualche meditata e fondata riflessione dal “campo di battaglia” di Scampia, cioè sulla base dell’osservazione e della riflessione.

In primo luogo, non ci sembrano del tutto fondate le generalizzazioni anche di personaggi della scena mediatica sullo scarso successo delle azioni di contrasto delle attività della criminalità organizzata da parte delle forze dell’ordine, sulla persistenza dei traffici illegali da parte della “Camorra”, sull’occupazione totale del territorio, anche se preoccupano gli sconfinamenti delle azioni sanguinose nell’ambito della “seconda” faida di Scampia per raggiungere le vittime su una spiaggia, una strada, fino al cortile di un asilo. Le “persone perbene” possono interrogarsi sull’ utilità e significato puramente simbolico delle diverse manifestazioni a favore delle vittime innocenti della faida camorristica che si sono svolte a Marianella ed in città. Al di là della riconosciuta eliminazione delle piazze di spaccio della droga e del continuo controllo del territorio da parte delle gazzelle della polizia di Stato e dei carabinieri per impedire la ripresa del traffico della droga sul territorio, è interessante andare a vedere ora lo stato dell’area a ridosso del Lotto P fino a qualche mese fa, denominata eufemisticamente “Valle dei sogni” dalla pletora dei drogati che quotidianamente vi affluivano, ora un reale “Prato verde” per i verdeggianti e puliti giardinetti. Ancora stamattina, all’ingresso di uno dei ballatoi del Lotto P, presidiati per anni dalle vedette della “camorra”, ho scorto una madre che vigilava invece sui figli in attesa dello scuolabus. E’ uno dei Lotti ripuliti dal traffico e dal consumo della droga.

In secondo luogo, si sono moltiplicati gli appelli come quelli della Ministra della Giustizia per una scossa civile dato il livello intollerabile raggiunto dalla faida, del Capo dei pubblici ministeri napoletani Colangelo per una ribellione morale della società civile oltre ai blitz e del Cardinale Sepe per un risveglio delle coscienze ed una mobilitazione dei fedeli cristiani. E’ opportuno il richiamo morale rivolto ai mille volti dalla società civile in alto ed in basso per una vera mobilitazione e non un vuoto chiacchiericcio salottiero o parrocchiale, ma deve concretarsi in azioni concrete in pubblico. Il sociologo-americano Manuel Castells in una recentissima analisi dei movimenti sociali nell’ era di internet con le rivolte arabe in Tunisia ed Egitto ed i movimenti di indignados in Spagna ed Occupy Wall Street negli stati Uniti (Reti di indignazione e speranza, Università Bocconi Editore, Milano 2012), mette in evidenza il ruolo delle emozioni e nuove tecnologie nell’azione sociale e politica. In un’ interessante analisi sociologica vengono collegati insieme il ruolo della rabbia contro condizioni intollerabili di vita, che si traduce in indignazione e diventa occupazione di spazi fisici (noi diremmo pubblici) tramite una diffusione virale da parte del sistema internet per la comunicazione e mobilitazione sociale.

Secondo queste esperienze, sulla base dell’indignazione scaturente dalle violenze sanguinose da parte dei gruppi della criminalità organizzata per faide interne, si fa per dire, proponiamo una mobilitazione non usuale nelle modalità e contenuti di cittadini tramite internet, che coinvolga soggetti non solo dell’area Nord di Napoli, che si traduca in un’ assemblea aperta che discuta democraticamente senza leaders più o meno riconosciuti, occupando lo spazio fisico del cortile della scuola materna “Eugenio Montale” e lo spazio antistante, almeno per una crescita di consapevolezza. Chi si fa avanti, batta un colpo! Oltre ad un documento pertinente del “Comitato Spazio pubblico” ho ricevuto questa mattina una e-mail di un caro amico che doveva andare proprio ieri in quella scuola per piantare alcune essenze donate dall'orto botanico. Vi andranno domani, perchè quei bambini devono sentire la nostra vicinanza, il nostro calore umano. E’ una diversa cartolina di Scampia!

Napoli 6 dicenbre 2012


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